Лучшие итальянские сказки / Le migliori fiabe italiane
© Каминская А. И. , адаптация текста, комментарии, упражнения, словарь
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Cecino e il bue
Allora la povera le gridò:
– Che tutti i ceci nella pentola diventino figli! – e se ne andò.
Il fuoco si spense e dalla pentola, come ceci che bollono, saltarono fuori cento bambini, piccoli come chicchi di cece e cominciarono a gridare:
Allora sentì una vocina che diceva:
– Mamma, non piangete! – Era uno dei figlioli, che s’era nascosto dietro il manico della brocca e s’era salvato. La donna fu tutta felice:
– Oh, caro, vieni fuori, come ti chiami?
– Cecino, – disse il bambino scivolando giù per la brocca.
– Bravo il mio Cecino! – disse la donna, – ora devi andare in bottega a portare da mangiare al babbo.
Preparò il paniere e lo mise in testa a Cecino.
– Babbo, babbo! Vieni: ti porto da mangiare.
Suo padre pensò: “Chi mi chiama? Io non ho mai avuto figlioli!” Uscì e vide il paniere e di sotto al paniere veniva una vocina:
– Babbo, alza il paniere che mi vedrai. Sono tuo figlio Cecino, nato stamattina.
Alzò il paniere e vide Cecino.
– Bravo, Cecino! – disse il babbo, che faceva il magnano, – ora verrai con me che devo fare un giro per le case dei contadini per sentire se hanno qualcosa di rotto da accomodare.
Chiedeva nelle case: – Avete nulla da stagnare?
– Sì, – gli risposero, – ma a voi non la diamo perché siete matto.
– Come matto? Io sono più savio di voi! Cosa dite?
– Diciamo che per la strada non fate che parlare da solo.
– Macché solo. Discorrevo con mio figlio.
– Dove l’avete questo figlio?
– In tasca.
– Ecco: cosa dicevamo? Siete matto.
– Oh, che bel figliolo! Mettetelo a lavorare da noi, che gli facciamo far la guardia al bue.
– Ci staresti, Cecino?
– Sì.
– E allora, ti lascio qui e passerò a riprenderti stasera.