Murray Leinster
Murray Leinster
De Profundis
Io, Sard, faccio rapporto al Shadi durante le Maree della Pace, avendo compiuto un viaggio di ricerca suggerito dallo scienziato Morpt quando discusse con me di un Oggetto caduto dentro Honda dalla Superficie. Temo che il mio rapporto non verrà accettato come veritiero. Perciò, in attesa dei verdetto sulla mia salute mentale, do questo rapporto perché sia accettato come scienza o come delirio a seconda della scelta del Shadi…
Ero presente quando l’Oggetto è caduto. In quel momento ero in comunicazione con lo scienziato Morpt, che stava meditando sui fatti dell’universo. Era piuttosto assonnato, e la sua mente s’impegnava al problema più per senso del dovere che per un’autentica ispirazione mentre rifletteva — a beneficio nostro, dei suoi studenti, cioè — sulle prove della teoria di Caluph sulla struttura dell’universo, secondo la quale questo e, in sostanza, un guscio di materia solida pieno d’acqua la quale, venendo respinta, per sua stessa natura, dal centro, acquista pressione, e noi, gli Shadi, viviamo nella regione di maggior pressione. Morpt si era quasi appisolato del tutto mentre rifletteva, per nostra informazione, che questa teoria giustifica tutti i fenomeni fisici conosciuti, salvo l’esistenza del gas, una sostanza che non è né solida né liquida e si trova soltanto nelle nostre vesciche natatorie. Per questa ragione si suppone, di solito, che sia la nostra parte immortale, la quale s’innalza fino al centro dell’universo quando il nostro corpo si consuma, onde esistere colà per sempre.
Mentre meditava, ricordai gli esperimenti di Morpt, secondo i quali una parte di questo gas poteva venir espulso dal corpo di un Shadi ed esser tenuto in un contenitore rovesciato, mentre il corpo formava una nuova riserva di gas nella vescica natatoria. Aspettavo con ansia l’acuto, penetrante ragionamento di Morpt, il quale aveva sempre negato che una sostanza — per quanto rara e singolare — in grado d’esser confinata in un contenitore, e per di più d’essere espulsa e sostituita in un corpo, possa costituirne l’essenza vitale. Questi esperimenti di Morpt hanno causato grandi turbamenti nei circoli scientifici.
In quel momento, comunque, era soltanto un insegnante assonnato, il quale pensava, mezzo addormentato, una lezione che aveva pensato altre centinaia di volte. Era un po’ infastidito da una pietra aguzza conficcata a metà dentro il suo settimo tentacolo, che, però, non era abbastanza scomoda da indurlo a muoversi.
Io giacevo nella mia caverna in ansiosa attesa. Poi, d’un tratto, fui conscio di qualcosa che stava scendendo dall’alto. L’istinto della nostra razza è di bloccare il trasferimento del pensiero e ghermire il cibo prima che chiunque altro se ne accorga, entrando a sua volta fulmineamente in azione. Mi gettai subito fuori della mia caverna e mi portai nello spazio sotto l’Oggetto. Sollevai i miei tentacoli per afferrarlo. Tutto il procedimento fu automatico: attivazione del blocco mentale, percezioni esterne protese al massimo, messa a fuoco d’ogni immagine mentale proveniente dall’Oggetto che affondava per prevenire ogni suo tentativo di fuga… ma ogni Shadi ben sa come tutto ciò si faccia per puro istinto, ogni qualvolta qualcosa di mobile giunge alla nostra portata.